Bike bar: tra catene e tazzine
La mobilità sostenibile è contagiosa e coinvolge sempre più svariate attività commerciali. Dall'unione della passione ciclistica e la ristorazione nasce il bike bar o bike cafè: luogo di ritrovo dove tra una consumazione e l'altra gli avventori possono condividere il loro amore per le due ruote e magari riparare il proprio mezzo.
Di bike bar ce ne sono molti all'estero ma non mancano interessanti esempi italiani.
In prossimità della città sabauda un negozio di accessori e abbigliamenti ciclistico ha diversificato la propria attività offrendo anche cornetto e caffè, al Bike Cafè di Pinerolo il cliente mentre fa colazione può valutare il proprio futuro acquisto.
A Collecchio (Parma) il Bike Café Shop è uno spazio dinamico con sala riunioni per gruppi sportivi, panini che portano il nome di famose gare ciclistiche, hotspot e ciclofficina sempre aperta.
E non poteva mancare un bike bar nella città capitolina: in zona Villa Borghese si trova Ladri di Biciclette, osteria e bike boutique dal nome evocativo. Questa osteria dal gusto retro combina armoniosamente l'amatriciana con modelli di biciclette unici.
A Milano, capitale nazionale dell'happy hour, c'è Upcycle: tra workshop sulla bicicletta e mostre fotografiche si possono gustare quiche e birrette per l'aperitivo.
Sempre a Milano punto di ritrovo per i creativi è il bar Le Bicilette, dove velocipedi appesi al soffitto diventano elementi di arredo e musica di ottima qualità si abbina al buon cibo.
Ultimo arrivato nella città della moda è il Bianchi Cafè and Cycles, dopo il primo punto vendita a Stoccolma la nota azienda di biciclette inaugurerà un nuovo concept store a metà settembre a Milano in zona San Babila. All'evento sarà presente lo chef Davide Olandi coronando così il connubio tra alta cucina italiana ed eccellenza nazionale delle due ruote.
Chissà se magari tra qualche anno si inaugurerà anche qualche attività simile lungo la pista ciclabile del Mincio...